Consegnato, in occasione del XLVI congresso AISP - Associazione Italiana per lo Studio del Pancreas, l’assegno simbolico di € 30.000 a sostegno dello “Studio di profilazione genetica tramite tampone salivare dei soggetti con familiarità per carcinoma pancreatico, facenti parte del Registro Italiano delle Famiglie A Rischio di Carcinoma Pancreatico (IFRARPC)”.
Grazie a tutti quelli che credono in noi e che tramite il loro contributo hanno fatto si che questo sia stato possibile...
La familiarità per tumore al pancreas si basa sul presupposto che un individuo, definito “a rischio” di tumore al pancreas, possa aver ereditato delle mutazioni genetiche predisponenti dai genitori. Le mutazioni genetiche predisponenti sono a carico di geni che in vario modo presiedono ai meccanismi di riparazione del DNA. I geni più frequentemente mutati sono APC, ATM, BRCA1, BRCA2, CDKN2A, MLH1, MSH2, MSH6, PMS2, EPCAM, PALB2, STK11, TP53 e sono quei geni che secondo alcune linee guida (quelle statunitensi, per esempio) andrebbero testati in tutti i soggetti con familiarità per carcinoma pancreatico.
Nel 2015, l’Associazione Italiana per lo Studio del Pancreas (AISP) ha costituito il primo registro (il Registro Italiano delle Famiglie A Rischio di Carcinoma Pancreatico (IFRARPC)) in cui si raccolgono i dati clinici, demografici, di storia oncologica personale e familiare, e radiologici, dei soggetti a rischio di carcinoma pancreatico, sottoposti a sorveglianza attiva.
Chi sono i soggetti a rischio di sviluppare un tumore al pancreas?
1) Coloro che hanno/hanno avuto almeno due parenti affetti da tumore al pancreas, sulla stessa linea di sangue, di cui almeno uno di primo grado (madre, padre, fratello/sorella, figlio/figlia).
2) Coloro che sono già portatori di determinate mutazioni genetiche (es. mutazioni a carico dei geni BRCA1, BRCA2, ATM, PALB2, geni della Sindrome di Lynch) e hanno contemporaneamente familiarità per tumore al pancreas.
3) Individui affetti da malattie note come la sindrome del melanoma familiare, la pancreatite ereditaria, la sindrome di Peutz-Jeghers.
L’ingresso all’interno del registro può avvenire a qualunque età, ma la sorveglianza radiologica è indicata solo in presenza di criteri specifici di età per i quali si rimanda al sito https://irfarpc.aisponline.com.
Al momento il registro IRFARPC non prevede l’esecuzione di test genetici ai soggetti con familiarità, e la cosa è svolta dai singoli Centri (in totale al momento 24), sulla base di facilities, risorse economiche e trial clinici in corso. Pertanto, la stragrande maggioranza dei soggetti con familiarità per carcinoma pancreatico non conosce nel dettaglio il suo profilo di rischio genetico, che, secondo letteratura, dovrebbe essere presente in circa il 15% dei casi.
L’importanza di conoscere la presenza di alcune mutazioni sulla linea germinale (ossia ereditate dai genitori) è di fondamentale importanza per diversi motivi:
1) Primo, il profilo di rischio di sviluppo di tumore al pancreas varia, essendo maggiore per coloro che sono portatori di determinate mutazioni genetiche, e minore per coloro che, testati, non presentano mutazioni;
2) Secondo, la conoscenza della presenza di una mutazione consente di estendere la ricerca delle stesse ai familiari (“test a cascata”)
3) Terzo, la predisposizione genetica del tumore al pancreas è condivisa con altri tumori maligni (ovaio, utero, mammella, prostata, melanoma, colon-retto), pertanto, in presenza di una mutazione germinale, l’analisi del profilo di rischio oncologico riguarderebbe non solo il pancreas ma anche altri organi (es. Carcinoma mammario e geni BRCA1/BRCA2; Carcinoma ovarico e geni BRCA1/BRCA2; CDKN2A e melanoma), e sarebbe poi seguita da opportuni programmi di sorveglianza cancro-specifici.
Gap da colmare
Nel 2021 sono state pubblicate le linee guida intersocietarie dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), le quali raccomandano l’esecuzione di un test dei geni BRCA1/2 ad alcune categorie soltanto di soggetti con familiarità per tumore al pancreas, cioè quelli con due parenti di I grado o tre parenti sulla stessa linea di sangue. Tale configurazione non dà accesso alla categoria più comune di persone affette, cioè i soggetti che hanno un I e un II grado (es. padre-nonno/a paterno/a / zii paterni; madre- nonno/a paterno/a/zii materni). In aggiunta, l’analisi soltanto dei geni BRCA ½, ancorché questi siano i due più comunemente mutati, non consente di escludere un substrato genetico.
Il presente studio consentirebbe di effettuare la profilazione genetica standardizzata dei soggetti con familiarità per tumore al pancreas, consentendo l’identificazione di profili di rischio oncologico, per mettere in atto una sorveglianza multi-organo (ossia a livello di molti organi), che consentirebbe di ridurre sensibilmente la mortalità oncologica.
Impatto dello studio
La prevalenza di mutazioni genetiche a carico di geni di predisposizione nei pazienti con carcinoma pancreatico oscilla attorno al 10%. Considerando che nel 2019 sono stati diagnosticati circa 13.500 nuovi CP in Italia, si può stimare che circa 675 (10% circa) di questi aveva un background di eredo-familiarità e che dunque i loro parenti di I grado sono alcune migliaia di persone a rischio eredo-familiare multi-cancro (mammella, ovario, utero, melanoma, colon-retto) e sono inconsapevoli di questo.
Scopo e Obiettivi dello studio
Raccogliere dati genetici dei soggetti arruolati all’interno di registro familiare mediante test buccale tramite tampone salivare, con l’obiettivo di identificare un profilo di rischio genetico pancreas-specifico, ma in generale multi-organo.
Si presume che tali informazioni saranno utili per quantificare il rischio di cancerogenesi pancreatica e non pancreatica, e per identificare soggetti a rischio neoplastico da indirizzare a consulenza genetica.
I dati raccolti potrebbero servire per ulteriori altri studi legati alla cancerogenesi del tumore al pancreas, alla sua eredo-familiarità, alla creazione di programmi di sorveglianza personalizzati e all’implementazione delle informazioni per i familiari con alto rischio di sviluppare tumore al pancreas o altre neoplasie.
Lo studio si coinvolgerà tutti i Centri che al momento stanno arruolando soggetti a rischio sul territorio Italiano (vedi lista qui sotto)
In cosa consiste il test?
Mediante tampone salivare è previsto lo studio di un pannello di 41 geni di predisposizione al tumore al pancreas. Il test sarà centralizzato e verrà offerta una consulenza genetica in presenza di mutazioni, indispensabile per l’educazione del paziente e l’avvio dei percorsi specifici di sorveglianza.
– Scopri la lista ospedali italiani per arruolamento di soggetti a rischio di sviluppare tumore al pancreas: Lista Centri Sorveglianza Registro Familiare Tumore Pancreas
– Scarica il volantino di presentazione del progetto: Predisposizione genetica al tumore al pancreas
– Segui l’intervista di presentazione del progetto insieme al Prof. SALVATORE PAIELLA, RESPONSABILE DEL REGISTRO ITALIANO DEL CANCRO FAMILIARE DEL PANCREAS e SOCIO AISP.