Un campione per la vita. In piazza Marconi, davanti al Museo del Violino a Cremona, nella sua città natale, Gianluca Vialli è tornato nei giorni scorsi, ospite della ‘Compagnia delle griglie' e quale testimonial del progetto Mec2019. Commosso dall'affetto delle persone, circondato dai ragazzi dell'associazione, l'ex attaccante della Samp e della Nazionale ha ricevuto l'abbraccio della sua gente accettando con onore il ruolo di ambasciatore di #Thisability, l'iniziativa organizzata per andare oltre le barriere della disabilità. La cena di beneficenza è stato un momento d'incontro e di esempio: a servire ai tavoli sono stati un gruppo di 18 giovani disabili che, affiancati nel loro percorso da professionisti, hanno partecipato a eventi sportivi ed altri appuntamenti che li hanno visti perfettamente integrati ed efficienti nel loro operato. Una sensazione bellissima e gratificante che ha strappato una lacrima di commozione all'ex giocatore.
Il momento più toccante della serata è stato quando Vialli ha preso il microfono, spiegato come sta, quali sono le sue condizioni di salute nonostante la malattia, nonostante il cancro, l'angoscia e la paura, quella sensazione di non ritorno, di fiato che manca, di vuoto allo stomaco che ti assale quando ti svegli di soprassalto da un brutto incubo. Invece è tutto vero. Il 9 luglio compirà 55 anni e non ha alcuna intenzione di fermare quel lungo viaggio che è la vita e le lezioni apprese da quando, una volta scoperto il cancro, ha iniziato a vedere se stesso nella quotidianità sotto una luce diversa.
Vialli ha parlato di sé, a cominciare dai ricordi d'infanzia nell'oratorio Cristo Re, fino a oggi senza nascondere più nulla, nemmeno la tremenda malattia che lo ha sorpreso alle spalle, come il peggiore dei tackle mai subiti in carriera. Un tumore al pancreas con il quale convive da tempo e di cui ha trovato di recente la forza di parlare nel libro Goals. 98 storie + 1 per affrontare le sfide più difficili.
Sto ancora effettuando delle cure – ha ammesso Vialli – ma non considero questa situazione come una battaglia. Non puoi lottare contro una cosa che è più forte di te. Vivo questa cosa come fosse un viaggio da fare in compagnia di una persona indesiderata, che prima o poi si stuferà di me e se ne andrà.
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Sto ancora effettuando delle cure – ha ammesso Vialli – ma non considero questa situazione come una battaglia. Non puoi lottare contro una cosa che è più forte di te. Vivo questa cosa come fosse un viaggio da fare in compagnia di una persona indesiderata, che prima o poi si stuferà di me e se ne andrà.
Fonte: https://calcio.fanpage.it articolo di: Maurizio de Santis